il cervello non si è evoluto per vedere la realtà
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- 3 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Beau Lotto, nel suo libro “Percezioni” (titolo originale: Deviate), afferma che il cervello non si è evoluto per vedere la realtà così com’è, ma piuttosto per interpretarla in modo utile alla sopravvivenza. Questo significa che ciò che percepiamo non è una rappresentazione oggettiva del mondo, ma una costruzione soggettiva basata sulle esperienze passate, sul contesto e sulla necessità di agire in modo efficace.
La percezione è attiva, non passiva: il cervello non registra semplicemente ciò che c’è “là fuori”, ma costruisce significati a partire da segnali ambigui e incompleti.
L’illusione è la regola, non l’eccezione: molte illusioni visive dimostrano che il cervello “sceglie” interpretazioni che di solito funzionano, anche se a volte sbaglia.
Utilità > verità oggettiva: la selezione naturale ha favorito cervelli che generano percezioni utili all’adattamento, non necessariamente veritiere.
Il contesto determina il significato: ciò che vediamo (colori, forme, oggetti) dipende dal contesto fisico e culturale. Il significato non è nei dati, ma nel modo in cui il cervello li interpreta.
Lotto ci invita a capire che “vedere non è credere”, ma piuttosto “credere è vedere”: ciò che vediamo riflette ciò che ci aspettiamo o che è stato utile nel passato, più che la realtà oggettiva e spiegare come la percezione sia influenzata dal contesto usa L’illusione delle ombre (Checker Shadow Illusion di Adelson)

Immagina una scacchiera illuminata da una luce dall’alto. Su una casella c’è un cilindro che proietta un’ombra. Sulla scacchiera ci sono due caselle:
la casella A, che appare scura e si trova fuori dall’ombra,
la casella B, che appare chiara ma si trova dentro l’ombra.
le due caselle hanno esattamente lo stesso colore grigio

Il cervello, però, interpreta la casella B come più chiara, perché compensa l’ombra proiettata dal cilindro. Sta facendo un’ipotesi utile: se qualcosa è in ombra, probabilmente è più chiaro di quanto sembri.
Perché accade questa illusione?
Il nostro sistema visivo interpreta le informazioni luminose in base al contesto circostante. Nell’immagine:
La casella B si trova nell’ombra proiettata dal cilindro verde. Il cervello, riconoscendo l’ombra, compensa automaticamente la percezione, interpretando la casella come più chiara di quanto sia in realtà.
La casella A, invece, è circondata da aree più chiare e non si trova in ombra, quindi il cervello la interpreta come più scura.
Questo fenomeno dimostra che la percezione visiva non è una semplice registrazione della realtà, ma una costruzione attiva del cervello, influenzata dal contesto e dalle esperienze passate.
Per approfondire il modo in cui il cervello costruisce la percezione:
1. Esperimento interattivo sulla scacchiera di Adelson
Puoi verificare tu stesso che le caselle A e B sono identiche usando questo sito:
Trascina il cursore sopra l’immagine per vedere come cambia la percezione, oppure copri le aree attorno alle caselle.
2. Illusioni visive e neuroscienze (Beau Lotto’s Lab)
Il laboratorio di Beau Lotto ha raccolto esperimenti visivi interattivi su come il contesto influenza la percezione:
(Guarda nella sezione “Experiments” o “Illusions”)
3. Video TED di Beau Lotto – “Optical illusions show how we see”
Un video divulgativo eccellente in cui Lotto mostra illusioni visive e spiega come il cervello crea significato:
(Disponibile con sottotitoli in italiano)
4. Esperimenti di Richard Gregory e Donald Hoffman
Se interessa la parte teorica, questi due studiosi propongono idee affini a Lotto:
Gregory: percezione come “ipotesi”
Hoffman: il cervello non vede la realtà ma un’interfaccia utile
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